Per il credito d’imposta in caso di errori nella dichiarazione prevale la sostanza sulla forma

In caso di errore nell’indicazione del credito d’imposta in dichiarazione deve prevalere la sostanza sulla forma, in quanto la dichiarazione dei redditi è una mera esternazione di scienza che non ha valore confessorio, pertanto non costituisce fonte dell’obbligazione tributaria.

Così La CTR Lombardia n. 3374/08/2017 depositata il 27 luglio 2017.

Motivazioni

Ad avviso della Commissione la pretesa impositiva rivendicata dall’Ufficio si riferisce non ad un credito d’imposta inesistente e/o disconosciuto dall’Ufficio ma dal medesimo ritenuto indebitamente esposto nella dichiarazione: resta fermo il fatto che tale credito, al di là del vizio formale, spetti pienamente alla parte contribuente in quanto credito nella sua quantificazione non contestato dall’Ufficio non assumendo infatti la dichiarazione, in quanto mera esternazione di scienza, valore confessorio né costituendo fonte dell’obbligazione tributaria.

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